Emotional Freedom Techniques per alleviare un mal di schiena acuto connesso a stati emotivi
Irene Baum presenta questo caso studio in cui la cliente capisce quanto le proprie emozioni stanno contribuendo al
dolore cronico che ha sopportato per una vita intera. Ci sono moltissime informazioni utili in questo articolo. Visita il
sito di Irene.
Di Irene Baum
Caso Studio – Sarah
(Per favore notate: non sono stati usati nomi reali, per il rispetto della privacy della cliente.)
Questa cliente ha saputo dell’EFT da un’amica, ma non l’aveva ancora sperimentata di persona prima del nostro incontro. Dal momento che la cliente vive in un altro stato, questa è stata una sessione telefonica (le avevo proposto anche via Skype). Prima della sessione, le ho inviato un semplice modulo di registrazione che contiene anche una dichiarazione di non responsabilità e un modulo di “Accordo sui Servizi”, per chiarificare le aspettative di ciascuna parte, e il tutto mi è stato rinviato prima della nostra prima sessione. Le ho anche mandato un diagramma dei
punti EFT, con inclusa una spiegazione della procedura del
picchiettamento. Durante la chiamata iniziale, le ho chiesto come fosse la sua situazione telefonica, e se avesse degli auricolari per poter avere le mani libere durante il
picchiettamento. Non li aveva, ma era in grado di usare comodamente il vivavoce, dal momento che viveva da sola. Le ho suggerito di tenere un bicchier d’acqua vicino durante la sessione.
All’inizio della nostra sessione, le ho dato il benvenuto nel magnifico mondo di EFT ed espresso il mio desiderio che lei potesse ricevere molti benefici. Le ho spiegato che avremmo parlato un po’, lei avrebbe avuto un’opportunità di dirmi qualsiasi cosa volesse raccontarmi, le avrei probabilmente fatto delle domande e poi avremmo picchiettato insieme. Le ho spiegato che non aveva bisogno di sapere nulla sul come farlo, ma solo di seguire la mia guida. Le ho spiegato che seguo qualsiasi intuizione io riceva, quindi se avessi detto qualcosa che non riteneva giusto, era libera di ignorarla o cambiarla con qualcosa di più esatto. L’ho invitata a sentirsi a suo agio, e cambiare qualsiasi parola usassi, e le ho detto che io non mi fisso su quelle parole. Le ho anche spiegato che quando picchiettiamo e l’
energia inizia a fluire, di solito ciò risulta in un mio sbadiglio, e quindi non c’era bisogno che si preoccupasse che fossi annoiata (sorriso). Mi piace usare un po’ di umorismo per aiutare le persone a sentirsi a proprio agio e soprattutto durante le sessioni telefoniche, faccio uno sforzo in più in questa direzione per comunicare con l’altro.
Presentazione del problema:
La cliente è entrata in contatto con me a causa del mal di schiena. Ha sofferto di mal di schiena acuto per circa un anno e mezzo, il che era determinato, secondo i medici, da una situazione strutturale e per correggerla lei effettuò un’operazione chirurgica, qualche mese prima della nostra prima sessione. Dopo l’operazione, il dolore originale era in qualche modo diminuito, ma c’era del dolore residuo. Il mese precedente alla nostra prima sessione, la cliente era scivolata sul ghiaccio e caduta, e dopo ciò il dolore alla schiena era aumentato. Mi sono assicurata che lei fosse già stata controllata dal suo medico, il quale aveva accertato che la caduta non aveva danneggiato alcunchè. Lei mi ha quindi contattato con la raccomandazione di un’amica, per chiedere aiuto su come attenuare il dolore.
Il Lavoro Effettivo:
Ho domandato a Sarah cosa stesse succedendo nella sua vita nei mesi precedenti all’operazione. Lei ha risposto che era stata licenziata da un lavoro molto ben retribuito che aveva da vent’anni, e che era così infelice nel suo matrimonio che non ce la faceva più a vivere con il marito che aveva da 30 anni. Ha aggiunto che provava costantemente dolore e che odiava sentirsi come si sentiva.
Le ho spiegato il SUDS e domandato di giudicare il livello del suo dolore fisico alla schiena in quel momento. Lei lo ha valutato a 8. Le ho domandato di chiudere gli occhi e descrivermi quel dolore. Lei ha detto che era una fascia spessa, pesante che andava dal lato destro della zona lombare giù fino all’intero lato destro del gluteo. Quindi le ho domandato “Chi ti rompe il “di dietro”?” Lei nominò il marito immediatamente.
Le ho chiesto gentilmente di completare la
frase “George mi rompe perchè _____________”
Ha risposto “perchè mi dice bugie in continuazione, e va con altre donne, e mi tratta come una merda. E mi disgusta starci insieme.”
Le ho chiesto per quanto tempo il loro rapporto fosse andato avanti così. Lei ha risposto: “Mi ha mentito e tradito per 30 anni. E la maggior parte del tempo ho provato a beccarlo mentre lo faceva”. Le ho chiesto di completare la frase: “E se lo becco a tradirmi, _________ “. Lei ha risposto “Dimostrerò che avevo ragione”.
Lei ha detto che non si sentiva in potere di prendere decisioni basate sulle emozioni a meno che non potesse giustificarle.
Le ho chiesto se volesse chiedere gli occhi e restare con le proprie emozioni sul beccarlo, in modo da poter giustificare cosa lei “ne sapesse”.
Quindi le ho chiesto se si fosse mai sentita in quel modo prima d’allora.
Le ho chiesto quale fosse il suo ricordo più antico di quella emozione.
Si è ricordata che da bambina vide una donna gettarsi da un tetto di fronte a lei. Più tardi, la madre insistette che ciò non fosse realmente accaduto; che era solo un gioco.
Lei ha anche ricordato di come la madre mettesse delle medicine di nascosto nel suo bicchiere, e ogni volta che lo notava, la madre negava di averlo fatto. Sua madre le diceva che se lo era immaginato. Questo era accaduto svariate volte.
Mi ha anche detto che entrambi i suoi genitori avevano rapporti extra-coniugali durante il matrimonio e che c’erano molti inganni e negazioni da parte di entrambi, ma soprattutto della madre.
Poi mi ha detto che si sentiva bloccata. Ha detto “Sono fatta a modo mio. Non riesco a sfuggire a me stessa.”
Abbiamo iniziato una sequenza di picchiettamento generale, per riconoscere e collegare alcuni diversi aspetti dei suoi problemi, e alleviare i picchi di intensità e rigidità che stava provando.
- Anche se George è una rottura, io mi amo e mi accetto
- Anche se ho tutte queste emozioni nella mia schiena, io accetto completamente chi sono
- Anche se questo è andato avanti con George per 30 anni, mi perdono per esserci rimasta dentro
- Anche se mi sento bloccata e sono fatta in questo mio modo, io intendo essere aperta a nuovi modi di essere
Frasi richiamo:
- George è una rottura per me
- Mi ha mentito e presa in giro
- Lo sapevo
- L’ho sempre saputo
- Ma ho bisogno di dimostrarlo
- Questa rottura di George
- 30 anni di rottura di George
- Bloccata nel dolore
- Bloccata nel mio modo di essere
- Triste, così triste (ora picchiettando I punti dei polmoni)
- Respirando
- Respirando attraverso ciò
- E aprendomi
- Aprendomi a nuovi modi di essere
- Nuove possibilità
- Sono qui adesso
- E sto picchiettando e rilasciando
- Picchiettando e cambiando
A questo punto, il SUDS è sceso a 4.
Ho chiesto a Sarah di chiudere gli occhi ed essere la piccola bambina a cui la madre diceva che non aveva visto veramente una donna gettarsi da un tetto, e l’ho invitata a condividere con me cosa sentisse. Lei ha detto che si sentiva spaventata, ansiosa e arrabbiata. Il SUDS su quei sentimenti era intorno a 7/8.
Quindi le ho spiegato le posizioni TAT delle mani e le ho chiesto semplicemente di soffermarsi sui suoi sentimenti e concentrarsi nel modo che le avevo indicato. Siamo andate avanti con il protocollo TAT, dapprima concentrando la sua mente su “Non potevo fidarmi di mia madre”. E poi, dopo il rilascio di ciò, concentrandosi su “Anche se non potevo fidarmi di mia madre, adesso sto bene e posso fidarmi di me stessa.”
Abbiamo così completato tutti I passi rimanenti del TAT.
Il SUDS per le sue emozioni di paura, ansia e rabbia sono scesi a 3.
Seguendo la mia intuizione, abbiamo poi fatto la seguente sequenza di picchiettamento:
- Anche se sono arrabbiata con mia madre per avermi mentito, accetto tutte le mie emozioni, ora posso respirare ed essere al sicuro.
- Anche se ero una bambina e avevo bisogno di sentirmi al sicuro con mia mamma, e meritavo di sentirmi al sicuro con mamma, è vero che lei aveva i propri problemi. E a volte quei problemi le impedivano di essere una buona mamma con me. Non aveva niente a che fare con me. Riguardava lei. Forse non conosceva una via migliore. Forse aveva ripetuto quel che aveva imparato dalla sua di mamma. Chi lo sa? Forse posso perdonarla ora.
- Arrabbiata con mia madre
- Questa rabbia per mia madre
- Mi ha mentito
- Non potevo fidarmi di lei
- Sentendomi insicura
- E così spaventata
- Non sapevo cosa fosse vero
- Pensavo che forse ero pazza
- Ma non lo sono
- Ora intendo rilasciare tutto
- Intendo lasciar perdere tutto
- Lasciar andare tutto
- Rilasciare e lasciare andare tutto
- Ora sono completamente cresciuta
- E posso andare avanti
- Posso perdonare mia madre
- E posso fidarmi di me stessa
- Io perdono mia madre
- Io mi fido di me stessa
- e vado avanti
Il SUDS sulle emozioni ora è sceso a 0. Il SUDS sul suo dolore alla schiena è sceso adesso a 1.
Sarah era, per usare le sue parole, come “sbalordita” dal sollievo dal dolore che avevo ottenuto attraverso questo procedimento. Sarah ha anche dichiarato che non aveva idea di come le sue emozioni stessero contribuendo al suo dolore. Anche se capiva il concetto, a livello personale, era scioccata. Abbiamo parlato di questo per un po’, e le ho spiegato che questo successo era meraviglioso ma che poteva essere o non essere completo. Ho fatto riferimento all’analogia di
Gary Craig della superficie del tavolo (che le avevo offerto prima) e spiegato che potrebbero esserci altri aspetti (le gambe) che hanno bisogno di essere trattate in modo da disattivare in modo permanente la reazione di dolore. Le ho detto di godersi e di credere alla liberazione dal dolore che aveva raggiunto e anche di ricordare che qualora il dolore ricomparisse, si trattava di un altro aspetto affiorato alla sua consapevolezza, così che avremmo potuto trattarlo ed eliminarlo. Le ho suggerito di fissare un altro appuntamento, e lei l’ha fatto.
BUONA MIRACOLOSA VITA!
Per contatti:
340 6244351 Davide Napoletani
EFT Pratitioner 2° Livello
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